io penso che andiamo verso uno scenario dove invece che adattarci a software adatteremo il software alle nostre personali esigenze, costruendoci in poco tempo gli strumenti che ci servono per fare quello che dobbiamo fare, poi buttandoli via.
Passeremo dall'essere utenti di software al diventare creatori di software.
Il mio lavoro oggi è molto più "creativo" rispetto a prima, nel senso più puro del termine: gestisco in autonomia molte più cose e il tempo che passa dal comprendere un problema al prototipare una soluzione si è ridotto drasticamente.
Uso ancora software, ma sono molto meno dipendente dal software.
Ne provo tanti e ne butto altrettanti con estrema velocità.
Ciao Matteo! Grazie mille per il link, molto bello!
Non sono molto d'accordo su una cosa: più software creato = più qualità del software.
Sicuramente siamo agli inizi del "vibe coding" oppure del "code as you need", le app generate al momento non seguono principi base di sicurezza, sono piene di bugs, hanno una scarsa qualità e sono piene di debito tecnico.
Servono strumenti migliori per arrivare a questo punto, dal mio punto di vista non siamo ancora lì.
Però sicuramente è qualcosa che sta arrivando, secondo me cambieranno i SaaS, passeranno da essere ingessati e costruiti con regole fisse, ad essere molto più aperti e dinamici, ma si avrà sempre un modello SaaS con cui interagire (il modello di business ed economico SaaS funziona molto bene per le aziende, e anche discretamente bene per l'open source..)
D'altronde: chatgpt, cursor, lovable e strumenti simili non sono SaaS? Forse sono MaaS (model as a service)?
ps: se diventiamo chef e cuochi del software, occhio al software poisoning 😁☠️ (se non sai cucinare come si deve e se non usi buoni ingredienti)
Cosa mi ero persa! Grazie, riflessione importante.
Grazie a te Letizia!
Ciao Matteo, bellissima riflessione, però non ho capito una cosa, senza SaaS come si fa? Come ti sei organizzato e come funziona ora il tuo lavoro?
Ciao Andrea,
io penso che andiamo verso uno scenario dove invece che adattarci a software adatteremo il software alle nostre personali esigenze, costruendoci in poco tempo gli strumenti che ci servono per fare quello che dobbiamo fare, poi buttandoli via.
Passeremo dall'essere utenti di software al diventare creatori di software.
Il mio lavoro oggi è molto più "creativo" rispetto a prima, nel senso più puro del termine: gestisco in autonomia molte più cose e il tempo che passa dal comprendere un problema al prototipare una soluzione si è ridotto drasticamente.
Uso ancora software, ma sono molto meno dipendente dal software.
Ne provo tanti e ne butto altrettanti con estrema velocità.
Ti allego una bella riflessione sul tema: https://leerob.com/n/personal-software
Spero sia utile!
A presto,
Matteo
Ciao Matteo! Grazie mille per il link, molto bello!
Non sono molto d'accordo su una cosa: più software creato = più qualità del software.
Sicuramente siamo agli inizi del "vibe coding" oppure del "code as you need", le app generate al momento non seguono principi base di sicurezza, sono piene di bugs, hanno una scarsa qualità e sono piene di debito tecnico.
Servono strumenti migliori per arrivare a questo punto, dal mio punto di vista non siamo ancora lì.
Però sicuramente è qualcosa che sta arrivando, secondo me cambieranno i SaaS, passeranno da essere ingessati e costruiti con regole fisse, ad essere molto più aperti e dinamici, ma si avrà sempre un modello SaaS con cui interagire (il modello di business ed economico SaaS funziona molto bene per le aziende, e anche discretamente bene per l'open source..)
D'altronde: chatgpt, cursor, lovable e strumenti simili non sono SaaS? Forse sono MaaS (model as a service)?
ps: se diventiamo chef e cuochi del software, occhio al software poisoning 😁☠️ (se non sai cucinare come si deve e se non usi buoni ingredienti)
Che bel commento Andrea, ma che domande difficili :)
Hai ragione su tutto però io amo citare Kevin Kelly: la tecnologia è inevitabile.
Il processo di sostituzione dell’essere umano da parte della tecnologia segue sempre gli stessi pattern, che ti incollo qui per comodità: https://www.wired.com/2016/12/the-seven-steps-toward-making-humans-obsolete/
Non è una lotta contro le macchine, ma “con” le macchine: passarci attraverso ci rende migliori.
Ora molti di noi sono fermi al punto 2 o al massimo al punto 3 del processo che descrive Kelly:
“OK, technology can do everything I do, except it needs me when it breaks down, which is often.”
Ma i punti successivi arriveranno, e anche molto presto e dovremo farci trovare preparati a inventare nuovi lavori e nuovi strumenti.
Il mio mantra è: what got us here won’t get us there.
Siamo in un momento storico dove serve liberarsi di tutte le idee che pensiamo governino il mondo, perché hanno davvero le ore contate.
Il mondo che verrà ha bisogno di nuove regole e di persone che abbiano il coraggio di immaginarle e scriverle.
Grazie per questo scambio 🙏