Non mitizzare il passato però. Nell'antica Grecia c'erano gli schiavi. Nell'antica Roma l'ideale era l'otium, non il negotium (business). Dalle piramidi d'Egitto al feudalesimo, dalla mezzadria alla tratta degli schiavi transatlantica, centinaia di milioni di persone sono state sfruttate in lavori che non avevano niente a che fare con l'atto creativo, tutto questo prima della rivoluzione industriale, come pure durante e dopo. Pensare che i nostri antenati fossero tutti come l'artigiano fiorentino che creava nuovo sapere con ogni colpo di scalpello mi sembra un'intepretazione antistorica.
Grazie Paola, non avevo nessuna intenzione di riscrivere la storia 😅 In quell’inciso facevo riferimento a una cosa che avevo già scritto in un altro articolo, e cioè che in passato solo agli schiavi veniva chiesto di fare lo stesso lavoro per tutta la vita. In qualche modo molti dei nostri lavori oggi hanno le caratteristiche della schiavitù. Siamo più “lavoratori” che “pensatori” e a oggi anche la maggior parte del knowledge work si riduce a un’esecuzione di compiti che poco hanno a che fare con la creatività e la conoscenza. Questo era il senso di quella frase, nulla di più. Buona giornata!
Questo articolo è splendido, il tuo approccio pure 😊 Valorizzare, valorizzare e valorizzare le opportunità di questo nostro presente e futuro imminente, invece che criticare e demonizzare come spesso si legge. Grazie Matteo, ti leggo sempre con grande piacere 🦋
Non mitizzare il passato però. Nell'antica Grecia c'erano gli schiavi. Nell'antica Roma l'ideale era l'otium, non il negotium (business). Dalle piramidi d'Egitto al feudalesimo, dalla mezzadria alla tratta degli schiavi transatlantica, centinaia di milioni di persone sono state sfruttate in lavori che non avevano niente a che fare con l'atto creativo, tutto questo prima della rivoluzione industriale, come pure durante e dopo. Pensare che i nostri antenati fossero tutti come l'artigiano fiorentino che creava nuovo sapere con ogni colpo di scalpello mi sembra un'intepretazione antistorica.
Grazie Paola, non avevo nessuna intenzione di riscrivere la storia 😅 In quell’inciso facevo riferimento a una cosa che avevo già scritto in un altro articolo, e cioè che in passato solo agli schiavi veniva chiesto di fare lo stesso lavoro per tutta la vita. In qualche modo molti dei nostri lavori oggi hanno le caratteristiche della schiavitù. Siamo più “lavoratori” che “pensatori” e a oggi anche la maggior parte del knowledge work si riduce a un’esecuzione di compiti che poco hanno a che fare con la creatività e la conoscenza. Questo era il senso di quella frase, nulla di più. Buona giornata!
Questo articolo è splendido, il tuo approccio pure 😊 Valorizzare, valorizzare e valorizzare le opportunità di questo nostro presente e futuro imminente, invece che criticare e demonizzare come spesso si legge. Grazie Matteo, ti leggo sempre con grande piacere 🦋
Grazie Alessandra, sapere che quello che scrivo risuona con te e con altre persone per me è molto importante 🙏 Alla prossima!
Le macchine faranno tutto meglio, e anche se lo faranno peggio chi se ne frega, in cantiere non ci torno