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After Work con Franco Roncoroni

Progettare se stessi lavorando
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Questa è una conversazione che parte dal design, ma finisce per interrogare tutto il resto: come lavoriamo, per chi lavoriamo, cosa vuol dire oggi sentirsi utili, in controllo, trasformati dal proprio lavoro.

Con Franco Roncoroni, un amico, ex-socio e uno dei designer migliori che conosca, ci siamo confrontati su tante tensioni e polarità del lavoro: freelance o dipendente? Lavorare per sé o per gli altri? Lavoro umano o fatto dalle macchine?

Ecco una sintesi dei punti principali:

1. Freelance o dipendente? Sbagliata la domanda.
Franco l’ha detto chiaramente: “Dipende da che tipo di organizzazione scegli.” Il punto non è essere fuori o dentro. È scegliere, in base a quello di cui hai bisogno (in che fase della vita sei, o che cosa ti motiva), qualcuno che orienti le tue scelte.

2. Solo Studio
Non è un altro modo di dire freelance. È una struttura mentale, operativa, strategica. È quello che altre volte, in Work After, abbiamo chiamato Company of One. Significa imparare a raccontarsi e a vendersi non come portatori di competenze/stili/background specifici, ma come progettisti completi che possono individuare e risolvere problemi.

3. AI come interprete di contesto
“Through AI” non è un progetto. È un modo per testare i limiti della progettazione con (e attraverso) modelli generativi. Franco non vede l’AI come una scorciatoia produttiva, ma come uno strumento da attraversare per diventare migliori.

4. Il design come sistemica, non come superficie
“Mi definisco progettista sistematico.”
Franco ha una definizione precisa del design: non è stile, non è forma. È contesto, strategia, metodo. Forse l’AI, che commonizza la produzione di output creativi e visivi, ci aiuterà a scoprire il vero senso del design come progettazione.

5. Il tempo come materia progettuale
Franco gestisce il proprio tempo come un atleta gestisce il carico: “Cerco momenti di esposizione e momenti di interiorità.”
Lo spazio e il tempo non sono accessori del lavoro. Sono parte della progettazione. Anche questo è design: decidere quando agire, dove stare, con che ritmo lavorare.

6. Il lavoro come trasformazione
Per Franco il lavoro è una delle esperienze più potenti che abbiamo per trasformarci. Lavoriamo per degli obiettivi, ma appena li raggiungiamo ne definiamo altri. È un processo continuo che ci fa passare attraverso il lavoro per cambiare noi stessi. Quando interiorizzi questa dinamica, smetti di lavorare solo per un cliente, un progetto, un’azienda. E inizi a lavorare anche per te.

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