Oggi c’è una novità di cui sono molto felice: esce la prima puntata del podcast di Work After!
Nel podcast dialogherò con i professionisti, i manager, gli innovatori, gli esploratori e le esploratrici che stanno contribuendo a plasmare il futuro del lavoro.
Potete iscrivervi su YouTube o su Spotify.
La chiacchierata di oggi è con Simone Cicero, co-founder di Boundaryless, una società di consulenza che accompagna le organizzazioni nei loro processi di trasformazione.
Simone ci ha raccontato perché i modelli tradizionali di organizzazione del lavoro non funzionano più. Ci ha spiegato che le gerarchie, il controllo, la burocrazia fanno perdere tempo e denaro, e allontanano le aziende dai bisogni dei clienti. E ci ha dato una visione dell’azienda del futuro: una piattaforma che supporta e abilita il lavoro di team autonomi, indipendenti come micro-imprese. In cui non esistono manager, ma solo professionisti-imprenditori che creano valore per i loro clienti.
Qui c’è una sintesi dei temi che abbiamo affrontato in 10 punti.
1. Dai neuroni dei topi all’open source
Simone ci racconta la sua storia: dai primi programmi sviluppati per decifrare i segnali elettrici provenienti dai neuroni dei topi, al momento in cui ha capito che l’open source non era una curiosità da nerd, ma il modello che avrebbe trasformato tutto. A cominciare dal lavoro.
2. Dall’organizzazione all’ecosistema
Le organizzazioni non riescono più a pianificare e controllare tutti gli aspetti della creazione del valore: hanno bisogno di distribuire il potere creando unità indipendenti e decentralizzate. Le aziende del futuro saranno sistemi fatti di nodi e interfacce, che dovranno abilitare scambi e connessioni.
3. Partire dal mercato e dai clienti
Le aziende del futuro rinunceranno a funzioni e dipartimenti per riorganizzarsi a partire dai bisogni e dalle richieste dei clienti. I team non si costruiranno intorno a un capo, ma intorno a un customer need. E le organizzazioni del futuro si baseranno su due strutture fondamentali:
la micro-impresa, una unit che realizza un servizio o un prodotto e gestisce in autonomia tutto ciò che serve per realizzarlo;
le strutture di supporto, che forniscono alle micro-imprese le funzioni generiche, un po’ come la città fornisce i servizi di base ai suoi cittadini.
4. Personalizzare l’esperienza del lavoro
Le aziende personalizzano prodotti, servizi ed esperienze per i clienti. In futuro, dovranno personalizzare anche l’esperienza di chi lavora. Le persone potranno creare percorsi autonomi all’interno dell’azienda, diversi per ognuno a seconda del valore che ognuno è in grado di creare.
5. Le aziende capiscono i propri clienti?
Spoiler: non sempre. Spesso non riescono a rispondere ai bisogni dei clienti perché sono impegnate a rispondere alla propria struttura organizzativa. Inseguono obiettivi interni che le distraggono dagli stimoli del mercato.
6. Trasformare i prodotti, trasformare le organizzazioni
La tecnologia ha cambiato il modo in cui le organizzazioni concepiscono e realizzano prodotti e servizi. Il prossimo passo sarà far corrispondere all’innovazione di prodotto anche un’innovazione nell’architettura dell’organizzazione.
7. Middle management addio?
Tutte le riorganizzazioni recenti delle grandi aziende sono passate attraverso la riduzione dei quadri intermedi, gli specialisti della burocrazia. Ridurre le mediazioni sarà inevitabile per le aziende: chi lavora nella burocrazia dovrà cominciare a pensare a come reinventarsi.
8. L’impatto dell’AI
L’AI aumenta la produttività e abbassa i costi. Gli umani dovranno spostarsi dalla produzione alla curatela e al coordinamento. E le aziende dovranno sempre di più abilitare e connettere un numero crescente di micro-imprese decentralizzate e potenziate dall’AI.
9. In pratica: per le organizzazioni
Chi organizza il lavoro sarà sempre più un architetto, e meno un capo-cantiere. Dovrà imparare a visualizzare e a socializzare i processi di organizzazione. Dovrà favorire il mapping collettivo e condiviso delle attività. E sulla base della mappatura rivedrà l’architettura dell’organizzazione.
10. In pratica: per le persone
Chi lavora, soprattutto i knowledge worker, dovrà chiedersi: in che modo quello che faccio produce valore? Chiarito questo, dovrà cominciare a pensare come un’impresa: smettere di delegare, riprendere il controllo del proprio lavoro, ricercare attivamente nuovi percorsi formativi e nuove competenze.
La tecnologia ha cambiato il modo di lavorare. Le organizzazioni si destrutturano e si riorganizzano in micro-imprese e team di professionisti sempre più autonomi. Chi organizza il lavoro dovrà trasformarsi in un orchestratore. Chi lavora dovrà inventare modi nuovi di creare valore.
Non resta che continuare a guardare con curiosità e coraggio ai cambiamenti che stanno arrivando. Cercando di farsi trovare pronti. Perché, come ci ha detto Simone, “il futuro è una parola del passato”. Il futuro è già arrivato, è già qui, e non possiamo più permetterci di temporeggiare per affrontarlo.