Oggi esce la seconda puntata del podcast Work After.
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L’ospite di oggi parla per la prima volta in assoluto a un pubblico italiano. Si tratta di Gary Bolles, che alla Singularity University si occupa di Future of Work and Transformation.
Gary è un esperto delle dinamiche del lavoro, ma soprattutto un esperto di trasformazione: delle organizzazioni, dell’economia, della cultura. Parlare con lui è stimolante perché nel suo sguardo la visione del futuro non è mai separata dalla prospettiva storica. Capire come le cose potrebbero evolvere significa sempre essere consapevoli di come sono evolute fin qui.
Ha scritto un libro, The Next Rules of Work, che indaga la mentalità, gli strumenti e le competenze di cui avremo bisogno per affrontare il futuro del lavoro. Con lui abbiamo parlato di cosa significa lavorare oggi, di come è cambiato e sta cambiando il lavoro, dell’impatto dell’AI e delle nuove forme di organizzazione.
Qui c’è una sintesi dei temi che abbiamo affrontato in 10 punti.
1. Cosa significa “lavoro”?
Il lavoro è il modo in cui incanaliamo le nostre energie per creare valore. Per alcuni è sopravvivenza, per altri è realizzazione, ma non c’è lavoro che non abbia un impatto sugli altri o sul mondo. Per dare significato al lavoro, ognuno di noi è chiamato a trovare ciò che davvero lo motiva, e lo spinge giù dal letto tutte le mattine.
2. Come è cambiato il lavoro
La storia del lavoro è un succedersi di “bundling” e “unbundling”. La rivoluzione industriale ha frammentato le operazioni che servivano per creare un prodotto, ma poi le ha "re-impacchettate" chiudendole tutte dentro i confini dell'azienda. La tecnologia torna a spacchettare i task, dando a ognuno la possibilità di crearsi il proprio bundle personalizzato.
3. L’impatto dell’AI
L’AI non ruba il lavoro a nessuno, ma automatizza i compiti. Poi arrivano gli umani a decidere che un lavoro si è automatizzato al punto da diventare superfluo. L’automazione ora minaccia i lavori basati sull’informazione, ma l’AI è anche un alleato per aumentare la produttività, delegare i compiti ripetitivi e spostarsi verso cose più stimolanti che creano più valore.
4. Dall’organizzazione alla community
In futuro le organizzazioni dovranno trasformarsi in community: gruppi di persone che collaborano per raggiungere uno scopo, ognuna dando il proprio contributo e facendo quello che sa fare meglio. Una community funziona se crea nelle persone un senso di membership: appartenenza, accesso, relazioni.
5. Oltre la cultura aziendale
I manager insistono nel creare e diffondere una cultura aziendale. Ma la cultura è spesso astratta e calata dall’alto, mentre il senso di membership, di appartenenza e partecipazione, nasce dal basso e dalle relazioni autentiche. Invece di dettare regole, le aziende dovranno aprire spazi di connessione.
6. Verso la “one person company”
Sempre di più le persone lavoreranno in modo autonomo, mettendo al proprio servizio gli strumenti tecnologici. Il confine tra “dipendente” e “imprenditore” si farà sempre più sottile: l’adozione di una mentalità imprenditoriale sarà decisiva sia per chi lavora dentro le aziende, sia per chi contribuisce da fuori.
7. Il lavoro dei tuoi sogni
Le aziende sono sempre più concentrate sulla validazione delle skill, su cosa le persone sanno fare, ma trascurano spesso cosa le persone vogliono fare, quali sono le loro passioni, inclinazioni e desideri. In questo senso Gary porta avanti anche il lavoro di suo padre Richard N. Bolles, autore del libro What Color is Your Parachute, un punto di riferimento per la scoperta di sé e della propria vocazione.
8. Superare il CV?
Il CV è un modo per creare “persone di carta”: uno strumento obsoleto che non riesce più a orientare l’incontro tra persone e aziende. Presto avremo uno skills wallet, una sorta di portafoglio digitale delle competenze: il focus non sarà su dove hai studiato o lavorato, ma su cosa sai fare davvero e come puoi dimostrarlo.
9. In pratica: per te
Trova la tua stella polare: l'obiettivo che ti guida e ti motiva. Il punto di riferimento che non ti dice dove devi andare esattamente, ma in quale direzione orientare la tua attenzione e il tuo impegno.
10. In pratica: per la tua organizzazione
Il leader non è più il capo che controlla, ma la guida che facilita. Il successo non si misurerà più in base ai problemi che risolvi, ma in base a quelli che il tuo team risolve senza di te.
Abbiamo esplorato i diversi significati del lavoro, l’impatto dell’automazione, la trasformazione delle aziende in comunità, la fine del CV. Gary ci ha aiutato a capire che il lavoro sta cambiando, ma anche che in fondo nel corso della storia è sempre cambiato. Con uno scopo chiaro in tasca, e una stella polare da seguire, sta a noi trovare il modo giusto di incanalare le nostre energie verso qualcosa che abbia valore.
La prossima puntata del podcast la registriamo il 24 febbraio a partire dalle 18.30 con un evento live, aperto al pubblico. Con Marcello Ascani, youtuber e imprenditore, parlerò di Work After Gen Z: come lavora la generazione Z? Cosa vuole fare, cosa chiede al lavoro di diverso rispetto alle generazioni precedenti?
Saremo da Propaganda Alimentare a Milano e dopo la registrazione ci sarà una cena riservata al pubblico del podcast, in cui potremo conoscerci e continuare a chiacchierare. Se vuoi partecipare prenota subito il tuo posto: ne restano pochi disponibili. Spero di vederti!
Ciao Matteo,
oggi ti ringrazio e commento con autenticità mostrandoti il processo di creazione di riflessioni che il tuo scritto genera in me. Di seguito copio gli appunti che prendo quando ti leggo: copio il testo che mi colpisce e a seguire butto giù una riflessione (R).
Ecco:
nel suo sguardo la visione del futuro non è mai separata dalla prospettiva storica. Capire come le cose potrebbero evolvere significa sempre essere consapevoli di come sono evolute fin qui.
(R) la visione nel futuro necessita un forte gancio nel passato, come lanciarsi con il paracadute o guardare oltre il dirupo: possiamo sporgerci ben oltre solo se il gancio è forte e ben fissato con il terreno.
la mentalità, gli strumenti e le competenze di cui avremo bisogno per affrontare il futuro del lavoro. C
(R) tre elementi da considerare sempre, forse in ordine di prirità: mentalità (atteggiamento? Mindset? insomma come codificare al meglio i dati in ingresso per produrre dati in uscita desiderati); strumenti per poter agire con efficacia ed efficienza (risparmio energetico); competenze ovvero sapere come trasformare la forza in azione di impatto (ultra risp energetico)
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Il lavoro è il modo in cui incanaliamo le nostre energie per creare valore. Per alcuni è sopravvivenza, per altri è realizzazione, ma non c’è lavoro che non abbia un impatto sugli altri o sul mondo.
(R) lavoro è il nostro impatto sul mondo per il mondo fisico e gli altri - come le energie e le azioni creano valore ovvero qualcosa che vale per noi
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l’AI è anche un alleato per aumentare la produttività, delegare i compiti ripetitivi e spostarsi verso cose più stimolanti che creano più valore
(R) l'AI AUTOMATIZZA! La A sta anche per AUTOMATIZZARE e si può automatizzare lo standard, il controllato. CIò lascia la ram libera tutta per la creatività e l'improvvisazione, la creazione di qualcosa che non esiste. Ci riporta alla vera natura dell'umanità
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In futuro le organizzazioni dovranno trasformarsi in community:
(R) da organizzato a connesso e interconnesso - come in natura dove gli organismi più evoluti non solo sono organizzati (per organi appunto) ma sono interconnessi
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cultura è spesso astratta e calata dall’alto, mentre il senso di membership, di appartenenza e partecipazione, nasce dal basso e dalle relazioni autentiche.
(R) questo mi ha fatto chiedere: cosa è davvero la cultura? Cultura deriva da collere ovvero coltivare ovvero ATTENDERE CON CURA che richiama alla costanza, paziente attesa e intenzionale attenzione a mantenere in buono stato per far fiorire. Una cura assidua e necessaria per ottenerela e mantenerla, la buona educazione, per far fiorire le potenzialità di tutti gli esseri umani facenti parte di un dato gruppo. Il denaro è concreto e per essere valorizzato necessità di una controparte astratta ovvero i valori, lo stesso vale per la cultura che sebbene sia percepita come astratta è invece molto pragmatica se attivata come da sua nasciata ovvero con le mani in pasta sul terreno che sono le persone
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l’adozione di una mentalità imprenditoriale sarà decisiva sia per chi lavora dentro le aziende
(r) essere imprenditore significa fare impresa ovvero creare valore con le proprie azione, un valore aggiunto. Finalmente ognuno potrà tornare ad agire in modo autonomo, indipendnete e contemporaneamente attento agli altri per creare valore con se e gli altri. Essere imprenditore non va confuso con il governare gli altri con la scusa della impresa ma significa ricordare a se stessi che tutti possiamo creare valore per noi stessi e gli altri attraverso atti di impresa
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focus su ciò che vuoi fare significa agire secondo biologia perchè le tue azioni fluiscono senza resistenze essendo armonizzate con ciò che vuoi e non ciò che devi
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Trova la tua stella polare: l'obiettivo che ti guida e ti motiva. I
(R) riprendendo il punto numero 0, la visione sul futuro necessita della conoscenza del passato. Per trovare la nostra stella polare dobbiamo prima rivedere i passi che abbiamo compiuto per conoscere e riconoscere noi stessi, i nostri valori e le nostre emozioni guida. Cosi saremo centrati e grazie alla centratura di noi, e della nostra bussola, potremo alzarci, guardare l'orizzonte verso la direzione desiderata e infine trovare la nostra stella polare
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Il successo non si misurerà più in base ai problemi che risolvi, ma in base a quelli che il tuo team risolve senza di te.
(R) il successo è far succedere le cose desiderate. Per far accadere grandi cose hai bisogno di persone che le realizzino insieme, guidate e ispirate - anche - da te oltre che da loro stesse allineate ai tuoi valori.